17 dicembre, 2007

Recensione Assassins's Creed

Come si viveva in Palestina nell’anno 1191??
Non troppo bene a giudicare dagli eventi che fanno da palcoscenico alla nuova fatica di Ubisoft Montreal, Assassin’s Creed.


Il gioco
In Assassin’s Creed ci troviamo nei panni del controverso Altair, un assassino che opera nei tempi bui delle Crociate e dei Templari.
Con una trovata che non vogliamo anticiparvi ma che sarà chiara dalle prime battute di gioco e che sposta l’ago della narrazione verso la fantascienza, riusciremo a rivivere i ricordi dell’agilissimo protagonista, alla costante ricerca di sventurati a cui togliere la vita e immerso in una trama sempre più interessante, ricca di colpi di scena e trovate francamente azzeccate e gustose, che osano persino rinnovare un po’ i cliché.
La meccanica di gioco utilizza un’impostazione free roaming, grazie alla quale sarà possibile esplorare tre diverse città : Damasco, Acri e Gerusalemme, oltre ad una buona estensione di Regno che collega i tre centri e che potremo visitare a cavallo..
All’interno delle città si svolge il cuore del gioco, che possiamo schematicamente riassumere in tre punti fondamentali:

*conoscenza del territorio
*svolgimento delle missioni primarie e di quelle secondarie
*eliminazione del bersaglio designato

Dapprima potremo esplorare la città, e qui viene il bello, utilizzando l’incredibile capacità di Altair di arrampicarsi su qualsiasi sporgenza.
Spesso i tetti saranno la via migliore sia per muoversi agevolmente che per scappare dalle guardie al nostro inseguimento.
Durante l’esplorazione si “sbloccheranno” dei segnali sulla nostra mappa, i quali ci indicheranno le missioni da compiere per pianificare l’assassinio: dovremo spiare mercanti o abitanti corrotti, rubare ad altri importanti documenti o ancora convincere a suon di pugni qualche propagandista a parlare.
Altri segnali ci indicheranno le missioni secondarie, essenzialmente basate sul salvataggio di cittadini in difficoltà che in cambio ci garantiranno protezione e copertura nella fuga.
Infine, è il momento di donare la pace eterna ad uno dei nostri nove designati.
Dopo aver studiato le mappe e la situazione, dovremo cercare di eliminare il malcapitato nella maniera più pulita e silenziosa possibile, come una lama nella folla (è così che si definisce Altair).
Ucciso il bersaglio, tutta la città entrerà in allarme, e sarà il momento della emozionante fuga scandita dall’ossessivo suono delle campane.
Durante il gioco si è fortemente invitati verso un approccio a basso profilo: è infatti necessario non essere notati dalle numerosissime guardie presenti nelle città.
Per sembrare un normale cittadino avremo varie opzioni, tra le quali lo scostare la folla senza causare incidenti, il camminare nascosti tra i monaci e in generale starà comunque a noi comportarci in maniera credibile senza saltellare tra un tetto e l’altro.
Se proprio non potremo resistere, molto probabilmente le guardie si accorgeranno di noi, ed inizierà uno scontro all’arma bianca.
I duelli sono stupende coreografie e puntano più sulla spettacolarità che sulla effettiva difficoltà: capiterà di scontrarsi contro venti e più soldati, ma basta apprendere il sistema di parate e contromosse per averne facilmente ragione.

La tecnica
Tecnicamente, a parere di chi scrive, ci troviamo di fronte ad uno dei giochi più impressionanti mai usciti sulle console next gen (finalmente aggiungerei).
Sul piatto degli elementi di spicco troviamo città semplicemente incredibili, per mole poligonale e cura con la quale sono state realizzate, textures di altissimo livello, animazioni di Altair che ridefiniscono il genere, orizzonte visivo ampissimo, colpo d’occhio sempre spettacolare (provate a salire sulla croce della cattedrale ad Acri: da brividi ).
Inoltre ciò che popolava i miei sogni di videogiocatore è ora realtà: una folla enorme e verosimile si muove per le vie della città…spesso molto varia, reagisce al comportamento del protagonista (scappa, chiama aiuto, osserva, si altera), crea impedimento nel camminare, il tutto tra decine di suoni, voci, commercianti che imboniscono, accattoni che scocciano: insomma sembra vero!!
Il sistema di aggancio di Altair ai muri, sebbene un po’ troppo guidato, è perfetto così come i combattimenti sempre appaganti.
L’illuminazione del gioco è l’aspetto tecnico che mi ha colpito maggiormente, davvero ben realizzata e verosimile, con frequenti passaggi di nuvole che oscurano il sole e mutano la luce in maniera magistrale.
Il doppiaggio in Italiano è ottimo e ben interpretato.
Azzeccato e piacevole il commento sonoro.

Esperienza di gioco

Non tutto purtroppo è perfetto, e AC lo dimostra generosamente.
Se infatti la meccanica di gioco sulle prime avvince e spinge a proseguire, va però detto che soffre di una eccessiva ripetitività.
Lo schema in tre punti di cui parlavamo sopra si ripete uguale a sé stesso durante tutto il gioco, finendo alla lunga per annoiare.
E’ inoltre richiesta, per godere veramente del gioco, una sorta di immedesimazione del giocatore, che dovrebbe calarsi nelle atmosfere delle tre città e “interpretare” il personaggio, resistendo alla tentazione di correre e seminare il panico con la spada sguainata.(e non a tutti potrebbe riuscire)
Il problema forse è che AC è troppo facile, non “obbliga” al basso profilo (à la Splinter Cell, per dirne uno)…uccidere la vittima nel buio o a viso aperto cambia poco, tanto anche arrivassero cento guardie, le uccideremmo tutte senza problemi.
Inoltre l’esplorazione appare un po’ fine a sé stessa visto che siamo dotati di gps e l’unico incentivo a frugare tutti gli angoli è la raccolta delle numerose bandiere (questo funziona su 360 per via degli obiettivi da sbloccare, decisamente annoia e basta su ps3).
Anche le missioni secondarie soffrono dello stesso problema: sono sempre uguali, si poteva e doveva aggiungere più varietà.
Tecnicamente pochissimi difetti: si nota un po’ di popup a cavallo, qualche compenetrazione poligonale di troppo e un po’ di aliasing nelle ombre, ma sono piccolezze che si perdonano facilmente grazie a tanta meraviglia grafica che ci è dato godere.
La longevità è alta, si parla di 25 ore di gioco “meticoloso” e di una 15 se si gioca in modo affrettato.
La rigiocabilità piuttosto bassa.

Coclusioni
AC è un bellissimo diamante che non è stato rifinito alla perfezione.
Altair e il mondo in cui si muove trasudano letteralmente carisma, l’idea di fondo e la trama sono una piacevole sorpresa, l’appagamento nel saltare sui tetti cittadini, muoversi furtivamente e colpire di sorpresa altissimi, lo spettacolo visivo va provato per crederci.
Di contro abbiamo una sensazione di incompiuto e il piacere di gioco è minato essenzialmente dalla ripetitività e dalla bassa difficoltà del titolo.
Irrita inoltre vedere un simile curatissimo mondo sprecato dalla mancanza di missioni secondarie più variegate ed interessanti.
Insomma se queste sono le premesse, il secondo capitolo potrebbe essere un capolavoro assoluto, speriamo che i ragazzi di Montreal limino le imperfezioni e ci regalino un diamante puro.
Intendiamoci, AC resta un giocone di prima grandezza e ne consigliamo l’acquisto a scatola chiusa, non rimarrete certo delusi.

Pro
Gioco carismatico con ambientazione d’effetto
Grafica al top
Giocabile ed appagante

Contro
Un po’ ripetitivo alla lunga
Missioni secondarie prive di mordente
Un po’ troppo facile

1 commento:

Anonimo ha detto...

Messooooo ;-)

http://www.vbcportal.eu/index.php?ind=reviews&op=entry_view&iden=298

Ho modificato qualche cosina ma pochissima roba, ho messo io i voti se volevi darne altri dimmeli che li modifico.
Ciao e grazie ancora.
Complimenti ;-)